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Tecarterapia
La Tecarterapia, nota anche come Tecar o Trasferimento Energetico Capacitivo-Resistivo, è un tipo di trattamento elettromedicale, che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletrico.
Diffusa soprattutto in ambito fisioterapico, la Tecarterapia consiste in un massaggio particolare, praticato tramite uno strumento capace di ridurre il dolore e accelerare la naturale riparazione dei tessuti, laddove ovviamente ci sia un danno.
Il tutto si traduce in un accorciamento tangibile dei tempi di guarigione.
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Info & dettagli
Sul trattamento di tecarterapia
Esperto di fisica, Beaumont coniò il termine di "diatermia", per identificare il tipo di lavoro che stava portando avanti. Diatermia è una parola di origine greca, che deriva dall'unione di "dia" (διά), cioè "attraverso", e "thermos" (ϑερμός), cioè "calore"; letteralmente significa "calore attraverso", ma nel caso specifico richiama a una forma di calore proveniente dall'interno.
In altre parole, induce il corpo del paziente a collaborare in modo attivo, per il raggiungimento più veloce della guarigione.
Il principio fisico del condensatore comprende 4 elementi:
- Mentre l'armatura positiva attrae le cariche elettriche negative del materiale isolante, l'armatura negativa attrae quelle positive.
La differenza di potenziale, creata dal generatore a livello delle due piastre, muove gli elettroliti presenti all'interno dei tessuti. Il movimento degli elettroliti è ciò che genera il calore endogeno.
La modalità capacitiva è indicata per il trattamento di problematiche a livello dei tessuti molli, con una bassa resistenza alla corrente, come i muscoli, la cute, il tessuto connettivale, i vasi sanguigni e i vasi linfatici.
La modalità resistiva, invece, è ideale per il trattamento di danni a livello di tessuti con un'alta resistenza al passaggio di corrente, come le ossa, le articolazioni, i tendini, i legamenti, le cartilagini ecc.
Alla luce di ciò, risulta abbastanza chiaro che la scelta della modalità di utilizzo della Tecar dipende, esclusivamente, dal tipo di tessuto biologico su cui bisogna agire.
.Nella modalità capacitiva, l'impiego di una piastra mobile isolata è ciò che permette di agire specificatamente sui tessuti molli.
.Viceversa, nella modalità resistiva, è l'uso di una piastra mobile non isolata che consente di agire a livello dei tessuti con un'alta resistenza alla corrente.
Effetti della Tecarterapia
Gli effetti biologici, prodotti dalla Tecarterapia, sono tre e consistono, in:
.Incremento del microcircolo
.Vasodilatazione
.Incremento della temperatura interna
Secondo anche i risultati di numerosi studi scientifici condotti a riguardo, il raggiungimento di tali effetti dipende dalla quantità di energia (livello energetico) che il dispositivo Tecar, per mano del terapeuta, trasferisce alle piastre. Infatti, per ottenere un incremento dei microcircolo, il terapeuta deve impostare lo strumento a un basso livello energetico (atermia); per ottenere la vasodilatazione, deve lavorare a un livello energetico intermedio (medio-termia); infine, per ottenere un incremento della temperatura interna, deve regolare il dispositivo in maniera tale che eroghi un alto livello energetico (ipertermia).
In sostanza, quindi, i livelli energetici sono tre e a ciascuno di essi è associato un effetto biologico diverso.
Sulla base di quanto appena affermato, in merito al legame tra effetto biologico e livello energetico adoperato, è evidente che la scelta della quantità di energia trasferita dal dispositivo è in funzione dell'obiettivo terapeutico. Per esempio, se un paziente presenta una problematica che si risolve con gli effetti della vasodilatazione, allora il terapeuta dovrà impostare lo strumento Tecar a un livello energetico intermedio.
L'incremento del microcircolo consiste nell'aumentata circolazione sanguigna all'interno dei vasi di calibro più piccolo, come capillari, venule, arteriole ecc.
Questo comporta almeno due conseguenze rilevanti:
.Un aumento delle trasformazioni energetiche, che risulta in una maggiore produzione di ATP, da parte delle cellule interessate.
.Un aumento del consumo di ossigeno negli strati più superficiali dei tessuti.
L'incremento del microcircolo è indicato per ridurre il dolore e/o l'infiammazione in fase acuta, per trattare le lesioni muscolari in fase acuta e per diminuire l'edema.
La vasodilatazione consiste in un aumento del calibro dei vasi sanguigni, sia arteriosi che venosi.
Tra le conseguenze associate alla vasodilatazione, rientrano:
.L'aumento del volume di sangue che fluisce all'interno dei vasi.
.Un incremento ulteriore della produzione di ATP, da parte delle cellule interessate.
.Un aumento del consumo di ossigeno da parte dei tessuti interessati.
.Un miglioramento della circolazione linfatica.
.Un aumento dei processi naturali di riparazione tissutale (laddove, chiaramente, ci siano tessuti danneggiati).
.Un aumento percepibile della temperatura interna.
In genere, il paziente percepisce tale aumento appena sotto la zona in cui il terapeuta ha applicato la piastra mobile. La vasodilatazione è indicata per risolvere le contratture muscolari e i problemi di circolazione sanguigna di una certa gravità, per migliorare il drenaggio linfatico e il trofismo muscolare ecc.
L'incremento della temperatura interna consiste nella produzione consistente di calore endogeno, da parte dell'area anatomica trattata.
All'incremento della temperatura interna, fanno seguito:
.Un'ulteriore vasodilatazione e un ulteriore aumento del flusso sanguigno.
.Un'ulteriore miglioramento della circolazione linfatica e del drenaggio.
.Un incremento ulteriore delle trasformazioni energetiche, che culminano con una maggiore produzione di ATP.
.Un ulteriore aumento dei processi di riparazione cellulare.
.Una distinta sensazione di calore a livello dell'area trattata.
.L'incremento della temperatura è indicato per risolvere infiammazioni croniche, fibrosi tissutali, rigidità articolari, stati di linfedema ecc.
.trattamento di patologie muscolari e osteoarticolari, come contratture, stiramenti e strappi muscolari, miositi, lombalgie, sciatalgie, artrosi e infiammazioni osteoarticolari;
.programmi riabilitativi post-operatori, come per esempio dopo gli interventi chirurgici per l'inserimento di una protesi.
È doveroso puntualizzare, tuttavia, che esistono condizioni per le quali è necessario un ciclo più lungo o sedute di mantenimento a cadenza periodica.
.Risultati apprezzabili in relativamente poche sedute;
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